Rami Saari
Sono giunto alla casa araba che amai
per sprofondare nuovamente nel panorama
dell´estraneità, per indagare
le consonanti della calda lingua gemebonda.
Sono giunto per la strada della luna e della polvere
per esser solo come una nuvola
nel cielo azzurro della lingua.
Nell´appartata casa araba che amai
da ogni angolo il kitsch mi assaliva
con alte grida, dolciamare,
che i miei sensi offuscavano come una droga.
Hai detto che non siamo soli,
perché la solitudine è sempre con noi,
e sotto l´immagine della madre di Dio
titubante hai mostrato quella della tua fidanzata:
bella, titubante anche lei, in via di aprirsi,
allegra e colorita come il morbillo.
Ci riposammo sorseggiando caffè e sogni,
volammo con anelli di fumo e di nozze,
e in ogni luogo era tanta la tristezza,
e in ogni lingua tanta la ricchezza,
che la mia beatitudine, lingua,
in nessun luogo l´ho ancora trovata.
Tr. di Ariel Rathaus (“Poeti israeliani”, Giulio Einaudi Editore, 2007)
SPANISH POETRY translated by Saari to Hebrew
SPANISH PROSE translated by Saari to Hebrew
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