Rami Saari
Ora si parla di un canale nuovo
e di nuovi canali di dialogo,
ci si affanna a blindare, aggiornare, ipotecare
il cielo e la terra.
Si va in gita ti sparano e tu spari, seppellisci,
sei sepolto e continui a caminare,
parlare, raccontare, illustrare conn esempi,
a non tapparti la bocca neanche un istante.
Nella chiacchiera infinita, tra le foglie morte
degli spari, come una notte molto vuota mi chiedo
se il vecchio bagno turco,
dove t´incontrai due anni fa,
non sia stato ancora bombardato, se funzioni ancora
a Bab Assakha, nel ghetto di Nablus.
Tr. di Ariel Rathaus (“Poeti israeliani”, Giulio Einaudi Editore, 2007)
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